2 febbraio 2010

Nanoartigiani - da Nova de "Il Sole 24 Ore" del 28.01.2010

Nanoparticelle come artigiani che rifiniscono il loro lavoro, intervenendo anche sulla più piccola scalfitura. Anna C. Balazs (Università di Pittsburgh) ha descritto su "Acs Nano" un sistema basato sulle nanotecnologie per la riprazione di fratture e incrinature dei materiali. Il suo gruppo ha simulato l'azione di capsule riempite con nanoparticelle che sono condotte sulle crepe da riparare.Una volta giunte sul posto, le nanoparticelle si disperdono andando a sigillare le fratture. Il gruppo ha dimostrato che questa tecnologia potrebbe essere migliorata tramite un flusso continuo di capsule che monitorano lo stato di una superficie. L'utlizzo di nanoparticelle per effettuare riparazioni, ma in campo biologico, è alla base delle ricerche condotte da Shinji Takeoka. Il ricercatore (Università Waseda di Tokio) ha sviluppato una pellicola biodegradabile spessa 20 nanometri che potrebbe essere usata per suture chirurgiche. La pellicola, descritta su "Advanced Materials", è trasparente, flessibile e ha un elevato potere sigillante. I primi test ne hanno dimostrato l'alta compatibilità con i tessuti biologici e il suo potenziale terapeutico. (an. car.)