30 settembre 2009

Eco - batterie ricaricabili - da Nova de Il Sole 24 Ore del 24/09/2009

Cinque ricercatori dell'Università svedese di Uppsala sono riusciti a trasformare attraverso le nanotecnologie un materiale biologico infestante in un sistema ecologico per immagazzinare energia. Gli studiosi, guidati da Albert Mihranyan, hanno costruito una batteria utilizzando la Cladophora, un'alga marina infestante che forma agglomerati simili al muschio. Come riportano i ricercatori su "Nano Letters", uno dei problemi delle attuali batterie realizzate con polimeri conduttori è che dopo pochi cicli di ricarica esauriscono la capacità di immagazzinare carica elettrica. La fibra in cellulosa della Cladophora presenta invece una struttura superficiale che riesce a evitare ogni effetto di saturazione.
I ricercatori hanno costruito elettrodi di fibra di cellulosa rivestiti da un polimero che presentavano una superficie interna di 80 metri quadrati al grammo ottenendo dei risultati superiori a quelli di ogni altra pila in plastica. In particolare, la batteria così costruita riesce ad accumulare una corrente elettrica di 600 mA per centimetro quadrato e, dopo 100 cicli di ricarica, la sua efficenza è ancora pari al 94%. La batteria funziona ad acqua e, secondo i ricercatori, "apre nuove possibilità per la produzione di sistemi di immagazzinamento di energia leggeri, economici, scalabili ed ecocompatibili". (an.car.)