1 ottobre 2009

Rivestimenti Proteico - da "Il Sole 24 Ore" del 01.10.2009

Che ne è delle nanoparticelle biologiche una volta che esse entrano in contatto con l'organismo? E' una delle grandi questioni aperte. Quella che, fino ad oggi, ha rallentato la diffusione di farmaci e altre sostanze per il principio di precauzione, secondo cui occorrono dati certi prima di autorizzare l'uso nell'uomo di composti nuovi. Ora però il destino delle nanoparticelle è meno oscuro. Uno studio pubblicato dai ricercatori del Biotech and Biological Sciences Research Council britannico su ACS Nano dimostra che esse vengono immediatamente ricoperte da varie sostanze, la maggior perta delle quali di natura proteica. Questi involucri vengono quindi fagocitati dal sistema endosomiale, cioè dagli enzimi interni alla cellula incaricati di digerire vari tipi di sostanze, e attaccati in particolare da uno di essi, la catepsina L. La scoperta è importante non solo perchè - scrivono gli autori - bisogna tenere conto della degradazione nel progettare nanoparticelle biologiche, ma anche perchè apre la strada a studi sul rilascio controllato dei nanoderivati introdotti. (a.cod.)